Porto Cesareo e il Salento

Una guida alla scoperta della natura, architettura e tradizione

Il comune di Porto Cesareo, in provincia di Lecce, ricade all’interno dell’omonima Area Marina Protetta. Questo tratto di costa ionica è molto rinomata per la bellezza e la trasparenza dei propri fondali.

Le ampie spiagge incorniciate dalle dune di sabbia bianchissima e i pini di Aleppo sono gli elementi protagonisti che caratterizzano il paesaggio di questi territori.

La storia e il paesaggio di Porto Cesareo

Le testimonianze storiche più antiche risalgono al periodo dell’Età del Bronzo, come dimostrano i rinvenimenti avvenuti nel sito archeologico di Scalo di Furno. In epoca romana Porto Cesareo era noto come un importante scalo portuale, destinato ai prodotti alimentari. Presso Torre Chianca sono state rinvenute sotto il livello del mare sette colonne monolitiche, risalenti al II secolo.

Nel XVI secolo vennero costruite le quattro torri che si incontrano lungo il litorale, dette: Cesarea, Chianca, Lapillo e Castiglione: edifici a scopo militare, impiegati per difendere e controllare la costa da attacchi e invasioni nemiche. Il centro abitato ha mantenuto nel tempo la proprio conformazione naturale, sviluppatosi attorno alla struttura di Torre Cesarea a ridosso del mare. L’edificio religioso più importante di Porto Cesareo è la Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, costruita alla fine del XIX secolo.

Nei dintorni sono presenti anche differenti masserie che testimoniano la tradizione agricola di queste zone.

Le spiaggia più famosa è quella poco distante di Torre Lapillo e quella detta delle “Dune”. L’aspetto incontaminato di queste zone regala emozioni e paesaggi di notevole bellezza, in ogni ora della giornata.

Il Salento: storia e tradizioni

La storia del Salento affonda le proprie radici nei secoli, tradizioni che sono sopravvissute nel tempo diventando veri e propri cardini culturali. Come ad esempio la musica popolare che racconta ancora oggi, attraverso le proprie melodie e i canti, l’epoca lontana della Magna Grecia

Tra i tratti più caratteristici e distintivi di questi variegati luoghi, la danza della Pizzica è forse il più rappresentativo e famoso a livello internazionale. Un ballo che anticamente veniva legato al fenomeno del cosiddetto tarantismo. Una malattia associata simbolicamente al morso della tarantola. Per curare il veleno si utilizza un particolare ritmo musicale che permette di fare ritrovare la pace ai “pizzicati” dal ragno. Una tradizione che rimane molto viva negli eventi religiosi e nelle manifestazioni popolari. Una danza liberatoria e incalzante da ballare sotto il cielo stellato e nei paesi del Salento.

Anche l’artigianato si tramanda da lungo tempo e in diversi settori. La lavorazione del rame, della pietra, della cartapesta e dei tessuti, sono le principali attività che ancora oggi mantengono viva la produzione di manufatti manuali. Senza dimenticare la lavorazione della terracotta e l’arte del ferro battuto.

I piatti della tradizione culinaria salentina

Inoltre, i prodotti del territorio e le ricette tipiche raccontano i sapori caratteristici del Salento. I cavatelli detti “Minchiareddi”, i “turcinieddhi” (involtini di carne) con le patate, le orecchiete con il sugo alla “leccese” (con ricotta forte grattuggiata), la tajeddha, le friselle, le pittule e come non citare il Pasticciotto e il Rustico. Questi sono solo alcuni dei numerosi piatti che la cucina tipica salentina propone.